sabato 7 aprile 2012

La ricerca della felicità

LA TRAMA: Christopher Garner vive con la moglie e il figlio Chris a San Francisco, dove vende degli scanner per misurare la densità ossea. Ma nonostante questo si accumulano i debiti, l'affitto, la scuola, le multe da pagare. Un giorno, vede un broker uscire dal suo luogo di lavoro. Allora, Christopher decide di ottenere quel lavoro, nonostante la povertà, la moglie che lo lascia, e la difficile battaglia per rimanere con suo figlio.

L'IDEA: Il primo film americano di Gabriele Muccino è un favola, il racconto di un sogno americano che si realizza, il sogno di diventare ricchi e felici partendo da una condizione di estrema precarietà. Il fatto però che questa sia una storia vera rende il film realistico.
Bravissimi tutti gli attori, da Will Smith, padre coraggio, capace della più grande tenerezza e della più grande protezione nei confronti di suo figlio, interpretato da Jaden Smith, vero figlio dell'attore, anche lui bravissimo. Chi disturba un po' è il personaggio di Thandie Newton, ma forse la cosa è dovuta al doppiaggio che non è molto accurato.
Un altro pregio del film è il suo mostrare come, nella società dorata in cui Christopher tenta di entrare, si può essere in un momento adorati oppure scacciati, poiché quei ricchi con le belle case e i posti esclusivi alle partite di football non sanno veramente cosa vuol dire essere chiusi fuori dalla propria casa e dover dormire in un bagno pubblico, danno tutto per scontato.
Un film commovente.

VOTO: 9

mercoledì 4 aprile 2012

Per qualche dollaro in più

LA TRAMA: Due cacciatori di taglie, Mortimer e Il Monco, e un criminale, l'Indio. Chi dei due lo acciufferà per primo?

L'IDEA: Secondo film della cosiddetta trilogia del dollaro di Sergio Leone, Per qualche dollaro in più mescola molto bene l'azione tipica del wester e una bella dose di umorismo, come nella scena del cappello. Ci sono tuttavia delle scene un po' lunghe che danno noia, ma questo è l'unico difetto del film. Molto bravi tutti gli interpreti, da Clint Eastwood a Lee Van Cleef a Gian Maria Volonté, fino a Klaus Kinski, nel ruolo di uno dei banditi dell'Indio. Bellissime le musiche di Ennio Morricone, tra cui il famoso Carillon.


VOTO: 9

domenica 1 aprile 2012

Dédé- A' travers les brumes

LA TRAMA: La vita di André Fortin, un cantante del Quebec capace di mescolare la carriera musicale, con il suo gruppo Les Colocs, e l'impegno politico come membro attivo per l'indipendenza del Quebec.

L'IDEA: Inedito in Italia, Dédé-A' travers les brumes ricostruisce molto bene la vita di André Fortin, passando in rivista, anche attraverso le sue canzoni, i momenti più belli e più tragici della sua vita, come la morte del fisarmonista Patrick Esposito Di Napoli, oppure il fallimento del referendum per l'indipendenza del Quebec nel 1995. Una vita tragica, che il regista Jean Philippe Duval mette in relazione con il gatto Belzebuth, protagonista di una celebre canzone del gruppo Les Colocs. Molto efficace l'inizio, quando la canzone di Belzebuth viene presentata come un cartone animato, oppure quando la città di Montréal si anima di vita propria all'arrivo di Dédé.
Il film ha ricevuto diverse nomination ai premi Jutra, gli Oscar del cinema del Quebec, nel 2010, tra cui il miglior film e il miglior attore protagonista per Sébastien Ricard.

VOTO: 10 

Sciopero

LA TRAMA:Accusato ingiustamente di furto, un operaio si suicida. I suoi colleghi, indignati, organizzano uno sciopero, chiedendo al padrone un aumento del salario e diversi altri diritti. Ma ovviamente il grasso capo non è disposto a concederglieli...

L'IDEA: Sciopero è il primo film, del 1924, del regista Sergei Eisenstein, ma non è un capolavoro. Come in tutti i film di Eisenstein, come i successivi Ivan il Terribile e Alexander Nevsky, la recitazione sembra quasi teatrale, così come la fotografia. Ma c'è qualcosa di pesante, quasi barocco, forse certe scene troppo lunghe oppure l'utilizzo di troppo simboli (le spie dei capi che richiamano un animale, il padrone della fabbrica grasso e cinico). Inoltre, molto più che nelle sue altre opere, è evidente lo sfondo propagandistico del film.

VOTO: 7

giovedì 22 marzo 2012

The Dreamers-I Sognatori

LA TRAMA: Maggio 1968. Matthew (Michael Pitt), un ragazzo americano che studia per un anno a Parigi, conosce alla Cinématheque, di cui è un assiduo frequentatore, due fratelli, Isabelle (Eva Green) e Théo (Louis Garell). Quando i genitori partono in vacanza, Isabelle, Théo e Matthew si rinchiudono in casa, in uno strano triangolo amoroso, mentre fuori infuria la contestazione.

L'IDEA: Film polemico di Bernardo Bertolucci, The Dreamers è una critica, anche attuale, di tutte quelle persone che parlano di politica, si dicono contro il sistema e le sue regole, ma poi quando viene il momento di agire, si rintanano tra loro e non escono dal loro guscio. Ed è proprio quello che critica anche Matthew di Isabelle e Théo, che da una parte contestano i loro genitori, e dall'altra sono troppo occupati dalla loro unione, dalla morbosità del loro rapporto che non li fa vivere veramente a contatto con la realtà, tanto che, quando il ragazzo li definisce dei bambini, loro lo chiamano 'crudele'.
Ma The Dreamers è anche un omaggio al cinema, e a quello della Nouvelle Vague più particolarmente, con decine di citazioni, da Fino all'ultimo respiro a Bande à part, fino a classici come Freaks e Venere Bionda.
Una manna dal cielo per i cinefili!

VOTO: 10

Anonymous

LA TRAMA: Alla fine del regno di Elisabetta I, il nobile conte di Oxford affida le sue opere al drammaturgo Ben Johnson perché possa rappresentarle col suo nome. Hanno titoli come Machbeth, Romeo e Giulieta, Sogno di una notte di Mezza Estate. Ma l'attore Will Shakespeare inganna Johnson e firma al posto suo...

L'IDEA: Anonymous, il nuovo film di Roland Emmerich, è una vera e propria frittata. Anche la trama del bel Shakespeare in Love è inventata, ma qui si arriva addirittura al surreale. Tra figli illegittimi di Elisabetta I (quando la realtà storica specifica che non ebbe neanche un figlio), attori che sanno leggere ma non scrivere e puritani che non si capisce perché s'impiccino degli affari degli altri, la stessa struttura del film è a tratti incomprensibile. Ad un certo punto sembra quasi che il regista voglia fare una tragedia shakespeariana, ma non ha gli ingredienti giusti per farlo, né i dialoghi brillanti, né i personaggi di cui ti innamori a prima vista. Quando si arriva alla scena più tragica, non ci si sente neanche coinvolti. Purtroppo.

VOTO: 5

venerdì 16 marzo 2012

Le avventure di Tintin: Il segreto dell'Unicorno

LA TRAMA: Tintin è un giovane giornalista, sempre accompagnato dal suo fedele cane Milù. Un giorno viene in possesso di un bellissimo modellino di una nave chiamata L'Unicorno. E subito tutti lo vogliono, dall'Interpol al cattivo Sakharine, che non ha proprio nessuno scrupolo...

L'IDEA: Steven Spielberg fa di nuovo centro: dopo il deludente Indiana Jones 4, ecco che si riprende traducendo in immagini i mitici fumetti del belga Hergé. E non in immagini qualsiasi, ma in motion capture, con risultati che superano Polar Express di Zemeckis. Ma sicuramente, oltre al computer, ci hanno messo molto del loro anche gli interpreti, da Jamie Bell a Daniel Craig, passando per Andy Serkis, nel ruolo del Capitano Haddock. Ma il personaggio che più entra nel cuore è Milù, un cane che tutti vorrebbero avere. Il ritmo incalzante del film, pieno di colpi di scena fa si che lo spettatore rimanga inchiodato alla poltrona, sempre a chiedersi cosa succederà ora a Tintin e ai suoi amici. 
Insomma, si aspetta con ansia il seguito, diretto questa volta da Peter Jackson. 

VOTO: 10 

I girasoli

LA TRAMA: Giovanna e Antonio si sposano solo perché lui abbia dodici giorni di permesso prima di partire in Africa per la guerra. Ma dopo dieci giorni, i due si accorgono che si vogliono bene. Antonio finge di essere impazzito, ma è smascherato e viene quindi mandato in Russia. Dopo la guerra, Antonio non torna. Giovanna parte alla sua ricerca.

L'IDEA: Film del 1970 di Vittorio De Sica, I girasoli è un bel film, una riflessione amara sulla Secomda Guerra Mondiale. I due interpreti Sophia Loren e Marcello Mastroianni sono entrambi molto bravi, anche se all'inizio, quando il tono del film è ancora quello della comedia, Mastroianni esagera un po'. Poi, poco a poco, si va sempre di più in un film dai toni drammatici, ad inseguire un amore stroncato da una guerra che i due protagonisti non sentivano loro. A tratti il ritmo è un po' discordante nella prima parte, ma nella seconda il film si segue bene, fino allo snodo finale, un po' strano per un film italiano. Ma dopotutto questo era il nostro cinema in quegli anni, un'arte originale che non si ripeteva mai.

VOTO: 9

sabato 10 marzo 2012

The Artist

LA TRAMA: Nel 1929, a Hollywood, George Valentin (Jean Dujardin) è un celebre attore muto. Un giorno conosce per caso Peppy Miller (Bérénice Béjo), e le da un consiglio che la porta al successo. Ma arriva il sonoro, e se Peppy diventa sempre più famosa, George cade poco a poco nell'oblio...

L'IDEA: The Artist è un bellissimo film, perfetto nella recitazione e nello stile, che non annoia mai nonostante sia muto e in bianco e nero. Anzi, proprio per questo prende forse più di certi film 'moderni'. Qualcuno ha detto che questo film non si meritava l'Oscar alla regia perché rischia di essere solo una meteora nel cinema (CIAK). Ma soltanto per la sua idea, il regista Michel Hazanavicius ha fatto del suo film un cult. Bravissimi gli attori, che sono riusciti a riprendere abbastanza bene la recitazione dei grandi attori del muto. The Artist rappresenta anche molto bene un'epoca, quella dei tempi d'oro di Hollywood, e vi guarda con sguardo nostalgico. Bellissima la musica, che si è ben meritata un Oscar.
Un altro attore che merita i complimenti è Uggie, che non per altro ha vinto il collare d'oro!

VOTO: 10


Le Iene

LA TRAMA: Mr Orange, Mr White, Mr Pink, Mr Blonde, Mr Brown e Mr Blue devono fare una rapina per ordine di Joe Cabot. Ma qualcosa va storto. Qualcuno gli ha traditi. Uno sbirro è tra loro. Chi sarà?

L'IDEA: Questo film del 1992 di Quentin Tarantino mostra già alcune delle geniali idee e inquadrature tipiche del regista. Ma Le Iene è tuttavia inferiore rispetto a Kill Bill o Bastardi Senza Gloria. C'è qualcosa nel ritmo che, in certi punti, rende il film un po' lento e rischia di annoiare lo spettatore.
Il cast, composto da attori come Harvey Keitel, Tim Roth, Steve Buscemi e lo stesso Quentin Tarantino, è comunque bravissimo. Geniale la scena in cui Michael Madsen tortura un poliziotto ballando sulle note di Stuck in a Middle with You.

VOTO: 8


Codice Genesi

LA TRAMA: Dopo una guerra e una catastrofe nucleare, la Terra è ridotta ad un cumulo di macerie. Pochi uomini sono sopravvissuti. Eli (Denzel Washington) sa soltanto che deve andare verso ovest. Lì troverà il luogo dove potrà lasciare il libro che custodisce gelosamente, ultimo esemplare rimasto dopo il rogo della maggior parte dei libri. Un libro per cui l'ambizioso Carnegie (Gary Oldman) sarebbe disposto a tutto...

L'IDEA: I registi, i fratelli Albert e Allen Hughes, dicono che questo film non cela nessun messaggio religioso. Ci si chiede allora perché, alla sua uscita, sia stato sostenuto da parecchi siti cristiani e perché tutti vogliano la Bibbia e non la Torah, il Corano o la Bhagavad Gita.
Codice Genesi è un film abbastanza comune, inferiore a pellicole del genere come The Road, ma si avvale di una buona scenografia e di una buona fotografia, fatta di colori terrosi e mai vivaci. Bella anche la musica di Atticus Ross, lo stesso che ha poi firmato la colonna sonora del Millenium di David Fincher.

VOTO: 7

martedì 28 febbraio 2012

The skeleton key

LA TRAMA: Caroline, una giovane infermiera, viene assunta dall'avvocato Luke per prendersi cura del vecchio Ben, paralizzato da un ictus. Caroline si trasferisce nella casa di Ben, dove vive insieme alla moglie, Violet. All'inizio tutto sembra normale, ma, poco a poco, la ragazza si accorge che ci sono diversi misteri: perché non ci sono specchi in tutta la casa? Perché Ben sembra terrorizzato dalla moglie? E soprattutto, cosa si nasconde dietro alla porta che in soffitta nessuna chiave riesce ad aprire?

L'IDEA: Ecco un buon film horror! The skeleton key, diretto da Iain Softley (lo stesso di Back Beat, sul quinto Beatles Stuart Sutcliffe) paralizza lo spettatore alla poltrona. Dal ritmo serrato, che lascia pochissime volte respirare, il film può contare su un buon cast (tra gli altri, Jennifer Hudson e Peter Sarsgaard) e su un'ottima struttura, che riesce a non far capire niente fino alla scena finale. New Orleans appare in tutto il suo fascino prima dell'uragano Katrina, piena di vita nella città e di mistero nei suoi bayoux, tra caimani e mangrovie, atmosfera che ha ispirato ad Anne Rice Intervista col vampiro. Un film godibilissimo.

VOTO: 9

Il profumo del mosto selvatico

LA TRAMA: Paul Sutton (Keenu Reeves), appena tornato dalla guerra nel Pacifico, dopo aver scoperto che la moglie non ha letto le sue lettere dal fronte fugge con le sue scatole di cioccolatini, che vende per lavoro. Sull'autobus, incontra una giovane donna, Victoria (Aitana Sànchez-Gijòn), che gli rivela di essere incinta e di temere la reazione del padre (Giancarlo Giannini), proprietario di un celebre vigneto. Paul decide allora di fingersi suo marito per un giorno. Ma, come si suol dire, al cuore non si comanda...

L'IDEA: Il profumo del mosto selvatico è carino...ma di più non si può dire. E' una storia classica, già vista e rivista, della quale si sa tutto dall'inizio alla fine. Comunque gli interpreti sono bravi, anche se Giancarlo Giannini sconfina a volte nell'esasperato. Da notare che il nonno di Victoria è Antony Quinn, qui in uno dei suoi ultimi ruoli.

VOTO: 7

sabato 18 febbraio 2012

La grande guerra

LA TRAMA: Oreste Jacovacci e Giovanni Busacca si incontrano sotto le armi durante la Prima Guerra Mondiale. Sono di carattere completamente diverso, ma una cosa li accomuna: non vogliono troppo impegnarsi nella guerra, e, in un modo o nell'altro, riescono sempre a defilarsi dalla battaglia. Ma comunque, dopo varie avventure, morirano di una morte eroica fucilati dagli Austriaci.

L'IDEA: Il film di Mario Monicelli, Leone d'Oro al Festival di Venezia nel 1959, è un affresco comico e struggente al tempo stesso della Prima Guera Mondiale, della quale si vede tutto, dalla crudeltà delle trincee a quella dei comandanti. Bravissimi sia Alberto Sordi che Vittorio Gassman, nel ruolo della strana coppia Oreste/Giovanni. Da ricordare la scena in cui l'esercito italiano e quello austriaco si contendono una gallina, censurata all'epoca del film chissà per quale motivo. Ottima la sceneggiatura, piena di umorismo e tempi comici al posto giusto. Un classico che invecchia bene.  

VOTO: 10

giovedì 16 febbraio 2012

Tempi Moderni

LA TRAMA: Charlot, operaio, a causa del suo ripetitivo lavoro ha un esaurimento nervoso. Dimesso dall'ospedale, gliene capitano di tutti i colori: va in prigione per essere stato preso a torto come un capo comunista, viene graziato per aver sventato un' evasione, perde il lavoro in un cantiere navale, e conosce una ragazza, la Monella, un'orfana sfuggita alla polizia. Ed è subito amore! 

L'IDEA: Tempi Moderni è un classico attuale. Vedendo infatti le scene nella fabbrica dove lavora Charlot, non possiamo non pensare alle attuali, anche se sono poche, fabbriche, e alla classe dei lavoratori in generale, dato che i diritti conquistati cominciano ad essere calpestati. Da antologia diverse scene, come quella in cui i rappresentanti provano su Charlot la macchina per eliminare la pausa pranzo, quella in cui Charlot tenta di portare un piatto di anatra ad un cliente al ristorante ed infine la famosa scena in cui improvvisa una canzone sulle note di 'Io cerco la Titina'. Ma il personaggio che tocca di più al cuore è la Monella, interpretata da Paulette Goddard, all'epoca moglie di Charlie Chaplin. Tocca al cuore per il suo carattere un po' biricchino, per la sua grazia e per la sua bellezza semplice. Bellissima la risposta che da a Charlot che le chiede dove abita: "In nessun posto, ovunque."
Praticamente muto, questo è l'ultimo film in cui Chaplin interpretò il personaggio di Charlot, morto poi a causa dell'avvento del sonoro.

VOTO: 10

lunedì 13 febbraio 2012

Complotto di famiglia

LA TRAMA: La falsa veggente Blanche Tyler viene incaricata da una cliente di trovare il suo erede scomparso. In cambio, riceverà 10 000 dollari. Insieme al suo compagno, il tassista George Lumley, si mettono alla ricerca del misterioso erede. La stessa notte, due malviventi, Arthur Adamson e sua moglie Fran, scambiano un prezioso diamante contro un senatore da loro rapito. I loro destini sono destinati ad incrociarsi.

L'IDEA: Ecco ancora un bel colpo di Alfred Hitchcock! Complotto di famiglia mescola, con grande abilità, il thriller, la commedia e il mistero, grazie a personaggi davvero indimenticabili e divertenti, come la falsa veggente Blanche e il suo tassista personale George, opposti alla coppia diabolica Arthur/Fran. Inutile dire che anche qui si vede tutto il genio di Hitch, che come al solito fa vedere allo spettatore ciò che accadrà prima che accada, come nella scena in cui George insegue la signora Maloney nel cimitero. Bella la sceneggiatura, con dialoghi pieni di uno sferzante humour.
Stavolta, il regista compare come un'ombra dietro ad una porta. Pochi secondi, come tutti i suoi camei.

VOTO: 10

domenica 12 febbraio 2012

La donna che visse due volte

LA TRAMA: John 'Scottie' Ferguson, poliziotto, dopo un incidente in cui perde un collega soffre di acrofobia, la paura delle altezze. Dimessosi dal lavoro, vorrebbe rimanere tranquillo, ma un suo vecchio compagno di università, Gavin Elster, lo ingaggia per seguire sua moglie, Madeleine. Infatti, sembra che qualcosa (o qualcuno) la stia come possedendo poco a poco... 

L'IDEA: La donna che visse due volte è uno dei più bei film di Hitchcock. Cattura e da i brividi fin dalla prima scena, con dei titoli di testa coinvolgenti che danno la vertigine allo stesso spettatore. James Stewart e Kim Novak, quest'ultima in un doppio ruolo, sono molto bravi. Ma soprattutto, è incredibile quanti temi possa toccare questo film: la malattia, la possessione, l'horror, l'ossessione, la perdità dell'identità. E al centro un intrigo ben mascherato a discapito di James Stewart, vittima innocente che, alla fine del film, si trasformerà quasi in carnefice. Moltissime le scene da ricodare: dai titoli di testa, alla scena nel museo (che da i brividi), da quella nel bosco di sequoie all'incubo di James Stewart. Molto efficace la musica. Come diceva Hitch:
"Non c'è terrore in un'esplosione, ma solo nell'attesa che la precede."

 VOTO: 10

giovedì 9 febbraio 2012

Il Fiume Rosso

LA TRAMA: Thomas Dunson abbandona la donna che ama e la sua carovana per cercare una terra dove fondare un ranch. Ma la carovana è attaccata dagli indiani, e sopravvive solo un ragazzo, Matthew Garth, che Thomson prende con se come un figlio. Quattordici anni dopo, la sua mandria è la più grande del Texas. Matthew è cresciuto ed è appena tornato dalla guerra. Thomson decide di portare la mandria nel lontano Montana, ma applica con i suoi uomini una disciplina ferrea, che presto fa sorgere dei dissensi. Quando Matthew si ribella e gli toglie il ruolo di capo, Thomson giura di ucciderlo...

L'IDEA: Western vecchio stile con John Wayne e Montgomery Cliff, Il Fiume Rosso è a ragione giudicato come uno dei migliori western degli anni ''40. La recitazione è molto buona per tutti gli attori. Bellissima la fotografia in bianco e nero, e anche buona la sceneggiatura. Solo la musica è un po' roboante, ma questa era una caratteristica di tutti i western dell'epoca. Inoltre questo film non è come molti dei tempi per il fatto che non è moralista: non è il giovane che sbaglia e che viene punito, ma il vecchio, e inoltre finalmente le donne non sono più o sottomesse o di facili costumi, ma quando vogliono sanno essere forti e anche più decise degli uomini. Lo testimonia il bel personaggio di Joanne Dru. Divertente la scazzotata finale tra John Wayne e Montgomery Cliff.

VOTO: 9

The conspirator

LA TRAMA: Dopo l'assassinio di Abraham Lincoln, vengono arrestati i cospiratori. Tra loro, una donna, Mary Surratt, che teneva la pensione dove si incontravano e il cui figlio è introvabile. A difenderla da un processo che sembra già scritto, è chiamato un giovane eroe nordista, ora avvocato, Fredrik Aiken.

L'IDEA: Una ricostruzione storica accuratissima fa da cornice a bravi interpreti, da James McAvoy nel ruolo di Aiken, a Robin Wright, invecchiata nel ruolo di Mary, fino a Evan Rachel Wood nella figura tragica della figlia della Surratt, Anna. Il film trasmette un profondo senso di ingiustizia, e fa vedere come, in un certo senso, i nordisti si siano vendicati contro i sudisti anche dopo la Guerra di Secessione, attraverso tribunali niente affatto imparziali. Il regista Robert Redford ha anche sottolineato un parallelismo con i tribunali che hanno giudicato i detenuti di Guantanamo. A proposito del ritmo, è un po' lento in un certi tratti, ma il film si segue comunque bene.
The Conspirator è il primo film prodotto dalla The American Film Company, creata per produrre esclusivamente pellicole sulla storia americana in occasione dei 150 anni dalla Guerra di Secessione.

VOTO: 9 

Contagion

LA TRAMA: Una donna torna a casa da un viaggio in Asia e muore dopo pochi giorni per una misteriosa malattia. Tutti quelli con cui è entrata in contatto, tranne il marito che si rivelerà immune, muoiono. A partire da questo momento, si genera un'epidemia che scatena la reazione dell'OMS, dei centri di ricerca e di un blogger con pochi scrupoli.

L'IDEA: Contagion è un buon film dal punto di vista realistico. Probabilmente è proprio quello che succederebbe se ci fosse un'epidemia capace di fare 26 milioni di morti.
Il cast (Gwyneth Paltrow, Matt Damon, Laurence Fishburne, Kate Winslet, Marion Cotillar, Jude Law) è stellare, anche se viene decimato dalla malattia. Purtroppo, però, la pecca sta nel ritmo: se Contagion comincia bene, con scene da incubo che poi ti fanno temere di toccare qualunque cosa per i germi, dopo i primi tre quarti d'ora il film diventa poco a poco lento, troppo lento per un argomento del genere, e a forza da pure noia. C'è anche un buco di sceneggiatura: dove va a finire Marion Cotillar, peraltro doppiata malissimo?
Il film si riprende comunque nelle ultime sequenze, quando, quasi con uno stile da documentario, si ricostruisce l'origine della malattia e dell'epidemia.
Insomma, come per il precendente Intrigo a Berlino, Steven Soderbergh dovrebbe curare il ritmo dei suoi film.

 VOTO: 7

Joe Kidd

LA TRAMA: Joe Kidd, un'ex guida che vive in un villagio del Messico occupato dagli Americani agli inizi del '900, viene ingaggiato da Frank Harlan, un uomo con pochi scrupoli, per catturare Chama, un capo dei ribelli messicani. Pur senza grande entusiasmo, Joe accetta l'incarico, ma alla fine si renderà conto di che tipo di uomo è Harlan.

L'IDEA: Questo western ha certo dei buoni interpreti, Clint Eastwood e Robert Duval, ma non è entusiasmante. Lo spettatore non è coinvolto, si limita soltanto a guardare quello che succede. Tuttavia non c'è noia, anche se era già preannunciato il cambiamento di Eastwood. In conclusione, molto inferiore ad altri spaghetti western.

VOTO: 7

La solitudine dei numeri primi

LA TRAMA: Alice viene obbligata dal padre a fare una discesa sugli sci in una giornata di nebbia. Cade e si spezza una gamba, rimanendo zoppa. Mattia, bambino intelligente, viene invitato insieme a sua sorella gemella Michela, ritardata, ad una festa di compleanno. La abbandona su una panchina e la bambina non sarà mai più ritrovata. Anni dopo, Alice e Mattia si incontrano, e cominciano, attraverso gli anni, a perdersi, ritrovarsi e ad intrecciare le loro vite, marchiate a fuoco dai traumi dell'infanzia.

L'IDEA: Non ci si può non innamorare di questo film. E così è anche per i suoi protagonisti, così diversi eppure simili nella loro solitudine, così freak, in un certo senso. La delicata e fragile Alba Rohrwacher offre tutta se stessa, così come Luca Marinelli nel ruolo del cupo Mattia. E proprio Mattia a volte da sui nervi, perché accetta tutto ciò che gli si impone. Solo alla fine, ritornando sul luogo del fatto, insieme ad un'Alice ormai anoressica, riesce a ritrovare se stesso.
Poetica la regia di Saverio Costanzo, che in certi punti fa sembrare la storia un angosciante thriller, come all'inizio, quando nella recita dei bambini c'è la musica dell'Uccello dalle Piume di Cristallo di Dario Argento.
La sceneggiatura è stata scritta dal regista insieme a Paolo Giordano, dal cui omonimo libro, Premio Strega nel 2008, è tratto il film.
Vorrei finire questa recensione con una frase del New York Times a proposito del libro che vale anche per il film:
"Un ritratto squisito di ciò che potremmo definire sentimenti a livello subatomico."

VOTO:10 

The Eagle

LA TRAMA: Marcus Aquila, centurione romano, è intenzionato a far luce sulla misteriosa scomparsa della IX Legione, guidata dal padre, vent'anni prima. Decide dunque, insieme allo schiavo britanno Esca, di passare oltre il Vallo di Adriano.

L'IDEA: Tratto da un fatto realmente accaduto nella Roma Imperiale, The Eagle è il primo peplum dai tempi del Gladiatore che gli arriva almeno alla caviglia. Certo, è meno spettacolare, in certi momenti la sceneggiatura s'inceppa, ma è comunque un buon film. Tra i due protagonosti, l'interpretazione di Jamie Bell è migliore di quella di Channing Tatum. Soltanto una cosa può essere criticata: quella di far sembrare i Pitti, popoli della Bretagna del Nord, degli Uroni, con quella cresta di capelli. Da notare che sono guidati da Tahar Rahim, il protagonista del bellissimo Il Profeta di Jacques Audiard. Buoni il ritmo e la regia.

VOTO:8

Salvate il soldato Ryan

LA TRAMA: Durante la Seconda Guerra Mondiale, il soldato James Ryan è l'ultimo vivo di quattro fratelli. Accortosene, il governo americano decide di farlo tornare a casa. In Normandia, un manipolo di uomini, guidati da John Miller, è incaricato di trovarlo.

L'IDEA: Ispirato ad una storia vera, il film inizia con una lunghissima scena dello sbarco in Normandia del 6 giugno 1944. Una sequenza da mozzare il fiato per la sua violenza e per il suo manternerci incapaci di distogliere lo sguardo da quei corpi falciati e amputati dalle mitragliatrici e dalle bombe. Ma poi, ovviamente, la storia continua.
Tom Hanks è davvero convincente, forse si meritava davvero l'Oscar poi andato a Roberto Benigni nel 1998. Ci si attacca a tutti i personaggi tranne Upham, che acquista un po' più della nostra stima solo alla fine. Ed è interessante notare come Salvate il soldato Ryan ha nel suo cast un pugno di attori che, negli anni seguenti, sarebbero diventati molto famosi: oltre a Matt Damon ci sono anche Giovanni Ribisi, Paul Giamatti e Vin Diesel.
Commovente la fine del film.

VOTO:10

venerdì 20 gennaio 2012

Detective Dee e il mistero della fiamma fantasma

LA TRAMA: Cina, 689. L'imperatrice Wu sta per essere incoronata, e la sua gigantesca statua inaugurata. Proprio in questo momento cruciale, misteriose morti colpiscono personaggi importanti, che sembrano morire per autocombustione. Per indagare, l'imperatrice chiama il detective Dee, incarcerato anni prima per aver guidato una ribellione.

L'IDEA: Se vi piacciono i film in cui hanno più importanza le coreografie dei combattimenti che la trama, questo fa per voi. Altrimenti, lasciate perdere. Detective Dee lascia piuttosto perplessi: la storia in molti, troppi punti è incomprensibile e assurda, tanto che lo spettatore si pone domande tipo "Perché prima si stavano scannando e ora lei lo salva? Perché è ancora vivo quando un istante fa aveva un pugnale nel petto? Esistono i cervi parlanti?!" Gli effetti speciali sono ridicoli, troppo visibili, e neanche gli attori sono delle perle della recitazione. L'aspetto storico è ignorato, dato che, nel 689, l'impero romano non esisteva più dalla bellezza di due secoli.
Nei film di genere sono molto più belli Hero (2002) e La foresta dei pugnali volanti (2004) di Zhang Yimou.

VOTO: 5

Chato

LA TRAMA: Chato, meticcio Apache, uccide uno sceriffo per legittima difesa e fugge. L'ex soldato sudista Quincey Whitmore indossa la sua vecchia divisa e si mette all'inseguimento di Chato, insieme ad un folto gruppo di uomini che non vedono l'ora di scuoiarlo. Ma l'indiano li conduce lontani, e, quando gli inseguitori attaccano la sua famiglia, la vendetta sarà implacabile.

L'IDEA: Questo sconosciuto film western con Charles Bronson e Jack Palance vale davvero la pena di essere visto, anche solo per la figura di Chato: silenzioso, non dice una parola in tutto il film, le sue forti emozioni sono espresse solamente dal volto e dai gesti, dall'indifferenza con cui trascina lontano da casa i suoi inseguitori, all'amore per la moglie, fino al calmo e freddo senso di vendetta. Quincey, invece, è tutto il contrario, un uomo che guarda ad un passato glorioso e amaro, e che indossa la sua vecchia uniforme per mostrarsi un grande soldato. E poi la marmaglia che ha accanto a lui ci fa chiedere chi siano davvero i selvaggi, se l'indiano oppure loro, che di giorno stuprano una donna indifesa e la sera pregano per la loro anima attorno al fuoco.
Da notare i bei paesaggi del film.

VOTO: 8

Shrek terzo

LA TRAMA: Shrek è nei guai! Alla morte di re Harold, è lui che dovrebbe diventare re. Terrorizzato, è ben felice di sapere che c'è un altro erede, Artù. L'orco parte alla ricerca del ragazzo, mentre Fiona è occupata a sventare il colpo di stato del Principe Azzurro e dei suoi complici, i cattivi di tutte le fiabe.

L'IDEA: Purtroppo Sherk terzo non eguaglia i due precedenti. Manca l'originalità che caratterizzava il primo e il secondo, anche se alcune gag fanno ridere. I discordi tra Shrek e Artù sprofondano spesso nel banale, così come il messaggio detto e stradetto del "Bisogna accettare se stessi". L'animazione è comunque molto buona.

VOTO: 7

Brothers

LA TRAMA: Sam, marine, parte in missione in Afghanistan. Quando viene dato per morto, suo fratello Tommy, appena uscito di prigione, si avvicina alla cognata Grace, e tra i due nasce una forte attrazione. Ma Sam in realtà è stato catturato dai talebani insieme ad un commilitone, e sarà liberato solo dopo aver subito forti traumi. Quando torna a casa, non è più lo stesso.

L'IDEA: Il film di Jim Sheridan, interpretato da Tobey Maguire, Jake Gyllenhaal e Nathalie Portman, è senza dubbio di forte impatto. Ma manca qualcosa. Non nell'interpretazione, che è ottima per tutti gli attori, ma forse nel ritmo, che non trascina completamente lo spettatore almeno fino al ritorno di Sam, quando l'atmosfera di sospetto e colpa diventa via via più palpabile, fino a sfociare nell'epilogo.
Brothers è il remake di Non desiderare la donna d'altri, film danese del 2004 di Susanne Bier.

VOTO: 8

Gli avvoltoi hanno fame

LA TRAMA: Hogan, mercenario per i rivoltoso messicani, salva nel deserto suor Sarah, anche lei ricercata dai nemici francesi per una causa che non vuole rivelare. I due si metteranno in viaggio insieme per fare un'attentato in una caserma. I due hanno degli interessi in comune...troppo comuni peché suor Sarah sia veramente una suora.

L'IDEA: Questo divertente western del 1969 raggiunge la tradizione degli spaghetti western (e ne ha infatti il protagonista, Clint Eastwood, mentre "suor" Sarah è Shirley McLaine). I cowboy non sono più ben pettinati, rasati e puliti, come nel Grinta che usciva lo stesso anno, ma sporchi e non molto pii, e le donzelle non virtuose. La musica di Ennio Morricone accompagna il tutto, e quasi fa sembrare ancor più belli i paesaggi messicani che si possono vedere nel film, con le loro rocce rosse, le strade polverose e le case e chiesette abbandonate.
Davvero carino!

VOTO: 8

giovedì 5 gennaio 2012

Vacanze africane

Nooo!! Non è un cinepanettone, rassicuratevi! E' un film francese del 1983 con Philippe Noiret e Catherine Deneuve che in lingua originale si intitola L'Africain.
Charlotte, tour operator, parte per il Kenya per convincere le autorità di una riserva a costruire un villaggio di vacanze. Peccato che il guardiacaccia sia il suo ex marito Victor, che lotta contro un trafficante d'avorio greco i cui interessi sarebbero danneggiati anche dal progetto di Charlotte...
Per il suo modo di filmare i paesaggi africani, in tutta la loro grandeur, Vacanze Africane assomiglia in un certo senso a La mia Africa, anche se i toni sono quelli della comedia. Una commedia che denuncia i massacri di elefanti per il loro avorio, tema ancora oggi attuale, che vanno anche a discapito della popolazione locale, in questo caso i pigmei.
Philippe Noiret e Catherine Deneuve sono in ottima sintonia, Jean Benguigui è un vero cattivo e la regia di Philippe de Broca davvero buona, insieme alla sua sceneggiatura.
Il film è davvero un inno alla bellezza del paesaggio in Africa.

VOTO: 8